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Sin dall’alba dello streaming in Italia i rippers hanno cercato di ridurre al massimo le dimensioni dei loro film, impiegando codec video come l’Xvid o il Divx e audio come l’Ac3, ottenendo risultati SD molto buoni. Ma ora il MPEG ha introdotto un nuovo codec rivoluzionario, con qualità doppia rispetto a un MP3 di pari bitrate e fino a 6 canali audio: sto parlando dell’AAC.

 

 



 Un particolare ringraziamento va al mio amico Gionick per la passione espressa nell' avermi insegnato ad utilizzare questi strumenti "old style"

 

Cos’è l’AAC?

L’AAC è un codec audio introdotto nel 1997 nell’ambito del MPEG-4 con lo scopo di creare il miglior compromesso tra qualità e peso.

Il motivo della sua adozione è semplice: in Italia le reti erano estremamente lente e la diffusione dello streaming era impossibile con i classici MPEG-2 e AC3.

In un primo momento però si scelse di utilizzare l’MP3 data la scarsità di dispositivi compatibili con l’AAC.

Solo con la revisione di ottobre 2005 l’AAC raggiunse la maturità, e così venne integrato nella maggior parte dei dispositivi multimediali, fino a diventare uno standard, soprattutto in casa Apple (basti pensare ad iTunes la cui musica è tutta in AAC Plus, proprietario).


Gli standard dell’Advanced Audio Coding

L’AAC si suddivide in 4 tipologie:

L’AAC-LC (Advanced Audio Coding - Low Complexity), è il profilo più semplice ma anche il migliore dal punto di vista qualitativo, a metà strada tra MP3 e Flac, leggero dal punto di vista prestazionale.

Ottimo per contenuti musicali in 2.0 e 2.1 Stereo, 4.0 Quadrophonic o 5.1 Surround;

L’HE-AAC (High Efficiency-Advanced Audio Coding) è un’evoluzione dell’AAC che sfrutta una tecnologia denominata SBR (Spectral Bandwidth Extension).

Il suo funzionamento prevede bitrate tra 86 e 128 kbps (dunque peso molto basso) possibili grazie alla ricreazione della banda spettrale a seguito della codifica, mantenendo solo le frequenze strettamente necessarie per la ricreazione del suono.

Poco performante dal punto di vista musicale, ottimo per le riprese televisive, dato che permette di trasmettere suoni semplici ad ampie distanze senza consumare banda e di conseguenza perdere qualità.

Di seguito uno schema di questo meccanismo;



L’HE-AACv2 è un’evoluzione dell’HE-AAC che include una tecnologia supplementare denominata PS (Parametric Stereo); fondamentalmente il file in HE-AACv2 è mono (un solo canale), ma è incluso un foglio dove viene descritto il procedimento da adottare “sul posto” per ricreare entrambi i canali originari.

Anche questo è largamente utilizzato nella trasmissione, specie di serie televisive.

Infine, il xHE-AAC è un’estensione dell’HE-AAC attualmente in sviluppo, che permetterà di lavorare a bitrate ancora più bassi nelle trasmissioni DVB.

Ultima cosa ma non meno importante, l’AAC può essere stoccato in 3 modi:

-file con estensione .aac

-contenitore audio/video/sottotitoli .mp4 

-solo audio (utilizzato il più delle volte) .m4a

 

I codificatori e decodificatori AAC

Non esiste un tool ufficiale del MPEG per codificare e decodificare files in formato AAC, tuttavia ne viene fornito il codice sorgente che, compilato, va a costituire i tanti fork del codec, analogamente a quanto accade con l’H.264 che è un fork dell’MPEG-4/AVC.

I codec e decodec più importanti sono 3, ovvero FdkAAC, qAAC e NeroAAC.

 

FdkAAC, compilato da Fraunhofer, può essere considerato come il più importante e utilizzato, integrato prima su Android e poi su tutti gli altri sistemi operativi usati in ambito multimediale.

 

qAAC è invece di proprietà Apple ed è alle dipendenze del lettore QuickTime, e in ambiente Windows o Linux non è il massimo.

 

Infine, NeroAAC, sfortunatamente non più supportato, è una valida alternativa ai precedenti 2 essendo estremamente semplice ma potente da utilizzare.

La guida in oggetto tratterà nello specifico di quest’ultima libreria AAC.


Nero AAC: caratteristiche

Nero AAC, così com’è, è capace di codificare o decodificare qualsiasi file con estensione .m4a o .aac (non .mp4) e .wav, anche se con determinate estensioni è possibile convertire da .flac, .ac3 o .ape.

Per utilizzarlo è necessario avere dimestichezza con terminale su Linux e macOS o Prompt dei comandi (non Windows PowerShell) su Windows.

Comunque resta molto semplice, e ora vedremo approfonditamente come fare.

Nero AAC: come avviarlo

Qua puoi trovare Nero AAC.

Una volta scaricato, estrai tutto il file zip, e copia la cartella win32 nella directory C:\, e rinominala “neroaac”.

A questo punto, copia le tracce audio in formato .wav nella cartella appena rinominata.

Dalla tastiera componi la combinazione Win+R, scrivi cmd e Invio.

Componi il comando cd\ e dopo cd neroaac.

Scrivi NeroAacEnc e schiaccia Invio;

hai appena avviato per 1 secondo Nero AAC Encoder.

Nero AAC: i comandi

Se proviamo invece a scrivere NeroAacEnc –help, avremo una lista completa dei comandi disponibili per la codifica.



Ci viene descritta la struttura dei comandi, ovvero NeroAacEnc [options] -if <input-file> -of <output-file>.

 

Nota bene che è possibile convertire più file insieme, ma in tal caso il file di output sarà un unico file provvisto di capitoli.

È possibile stabilire nella parte options della struttura una serie di funzioni, che adesso esamineremo passo passo seguendo lo schema –help.

La qualità dell’audio finale è data da 3 comandi:

–q, (tra 0 e 1) in cui maggiore è il valore minore sarà la qualità

–br, che indica il bitrate medio finale in bps

–cbr, che indica il bitrate fisso finale, in bps.

 

Nel caso in cui nessuna di queste impostazioni fosse specificata, l’encoder provvederà a impostare un –q 0.5, ovvero la qualità finale sarà la metà dell’originale.

Altro fattore che influenza la qualità è il numero di passaggi eseguiti, attraverso il comando -2pass, che ne esegue 2 anziché il solo di default.

Infine, in base alla tabella di prima, è possibile scegliere il tipo di AAC con i comandi 

–lc 

-he 

-hev2


Esempio:

Vogliamo convertire l’audio di un film in .wav attraverso Nero AAC per

ricavarne un file audio .m4a in AAC-LC a 256 kbps (=256000 bps) con

codifica a 2 passaggi.

Il comando che useremo sarà:

neroAacEnc –br 256000 -2pass –lc –if audio.wav –of audio.m4a

Schiacciando Invio, la codifica partirà e potrà essere fermata facendo da tastiera Cntrl+C.

Considerazioni finali

Consiglio di utilizzare questo metodo soprattutto nella codifica dell'audio di film e serie TV visto che con GUI come LameXP la conversione di molti brani è notevolmente agevolata.